Laboratori per le scuole
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Attività virtuose
Restarters Milano è la "filiale" milanese del Restart Project di Londra, il movimento internazionale che promuove la pratica dell'autoriparazione in eventi chiamati Restart Party.
I restarters sono riparatori volontari in genere non professionisti che prestano la loro opera durante un Restart Party, riparando o almeno tentando di riparare, apparecchi elettrici o elettronici portati alla "festa" dagli invitati.
Lo scopo è quello di mostrare ai possessori di questi oggetti che l'autoriparazione non solo è, spesso, l'unica possibilità per prolungare la vita dei propri apparecchi ma è anche divertente, economica, ecologicamente corretta e soprattutto, alla portata di tutti perchè non occorrono competenze particolari ma solo buona volontà e una buona dose di curiosità.
Gettare un apparecchio, considerarlo un rifiuto, un RAEE, è altamente frustrante soprattutto se quell'oggetto ha un valore affettivo, l'autoriparazione invece è una attività di cui andare fieri, tanto più se si è riparato un apparecchio che suscita in noi ricordi piacevoli legati alle persone care, il giradischi del papà o la radio del nonno, il computer con cui si è scritta la tesi etc.
A Milano come in molte altre realtà, i restarters si sono aggregati sulla base degli appassionati di Linux e del software libero, per la naturale propensione ad utilizzare il software libero per "aggiustare" computer, dichiarati obsoleti a causa dei continui aggiornamenti dei sistemi operativi proprietari, Mac e Windows ma hanno subito accettato la sfida di riparare altri apparecchi meno sofisticati.
Restarters Milano è promotore inoltre del movimento internazionale per il diritto alla riparazione per una evoluzione normativa comunitaria favorevole alla riparazione sia professionale che amatoriale.
News
In occasione del Festival per lo Sviluppo Sostenibile 2020, nella suggestiva cornice di Cascine Aperte, l’Associazione
Giacimenti Urbani, con i partner Università di Milano-Bicocca e Associazione Consorzio Cascina Cuccagna, in
collaborazione con gli Istituti Comprensivi Stoppani, Tommaso Grossi e Giusti d’Assisi, EcorNaturasì e Giò Style,
presenta il progetto NoPlà, facciamo esercizio contro la plastica monouso ( www.no-pla.com ).
Il Progetto, selezionato tra i vincitori della call Plastic Challenge 2019 di Fondazione Cariplo per promuovere azioni
concrete per la riduzione della plastica monouso, ha come obiettivo l’attivazione di una serie di pratiche di riuso
finalizzate alla “deplastificazione” in quattro diversi contesti:
Area Scuola, Area Università, Area GDO, Area Aggregazione.
La sperimentazione biennale prevede percorsi di educazione/formazione per aumentare la consapevolezza dei
cittadini sulla natura, comunque critica, del concetto di usa&getta e in tema di spreco delle risorse e di gestione dei
rifiuti, per poi avviare la sperimentazione di soluzioni alternative e best practices che rimettano al centro il riuso e il
refill come soluzioni chiave per ridurre l’abuso di plastica.
Due i temi centrali del progetto:
- L’uso dell’“Acqua del Sindaco”, inteso come rifamigliarizzazione con l’acqua pubblica, da sviluppare anche grazie
alla distribuzione di borracce e bicchieri riutilizzabili, previa analisi della qualità dell’acqua in collaborazione con il
soggetto gestore della rete idrica milanese, MM SPA; - Sperimentazione di contenitori riusabili come alternativa alla plastica monouso per l’asporto di cibi freschi nei
negozi milanesi di NaturaSì e in Università Milano-Bicocca.
Cosa succede il 26 settembre alle h. 17?
Nella Corte Nord di Cascina Cuccagna – ingresso da via Cuccagna 4 – verrà presentato il progetto e lanciata la
campagna di sostegno al progetto Cuccagna, con la donazione di borracce ai sostenitori per raorzare il percorso di
eliminazione dei bicchieri di plastica nella Comunità Cuccagna. In questa occasione sarà possibile dare una prima
adesione per far parte del gruppo che si impegnerà in un processo di “deplastificazione” dentro e fuori “le mura” di
Cascina Cuccagna.
La Comunità Cuccagna, formata dal personale interno, dagli inquilini – Ristorante Un Posto a Milano, La Fioreria, Il
Cucinista, Agenzia Viaggi Four Seasons ed Està – e dai Gruppi di partecipazione presenti a rotazione, è già fortemente
impegnata in questo processo, per cui con il progetto No-Plà si vogliono comunicare i successi raggiunti ad oggi e
risolvere le ultime criticità rispetto al totale e definitivo superamento della plastica monouso in questo contesto
d’aggregazione, già all’avanguardia su questo fronte.
Sarà questa l’occasione per presentare anche le azioni che verranno attivate negli altri contesti.
Comunicato Stampa
Con il contributo di Capofila Partners Con la collaborazione di
I prodromi e alcuni numeri
Forte dell’esperienza sul tema plastica, consolidata con la creazione e l’organizzazione della mostra Deplastic, azioni
e buone pratiche contro l’abuso di plastica, l’Associazione Giacimenti Urbani entra nel vivo dell’educazione a nuovi
stili di vita con il progetto NoPlà, facciamo esercizio contro la plastica monouso, che vedrà Cascina Cuccagna come
“Casa del Progetto” e il Centro per la Sostenibilità BASE (Bicocca Ambiente Società Economia) dell’Università di
Milano-Bicocca come partner scientifico.
Per comprendere le dimensioni del problema, ecco qualche dato sull’immesso al consumo nel 2019 fornito da Corepla,
il consorzio nazionale che per legge deve assicurare il ritiro e l’avvio a riciclo della raccolta dierenziata dei rifiuti
di imballaggi in plastica, che tiene conto anche dei quantitativi riferibili anche agli altri sistemi autonomi di recupero.
Sono stati immessi sul mercato complessivamente 2.315.000t di imballaggi in plastica, di cui:
1454.000t complessive utilizzate in ambito domestico e quindi destinate a divenire Rifiuti Urbani
Circa 458.000t di bottiglie in PET, in grande prevalenza utilizzate per contenere acqua minerale e bevande
Più di 200.000t di film per imballaggio automatico (in genere polipropilene), spesso in forma “multistrato” o
addirittura “poliaccoppiato, per imballaggio flessibile di prodotti alimentari più svariati.
Anche se nell’immaginario collettivo tutti gli imballaggi di plastica e, per chi è meno informato, qualunque tipo di
plastica, una volta messi nel sacco della raccolta dierenziata dovrebbero essere riciclate e tornare in circolo, così
non è. Posto che hanno gradi di riciclabilità diversa e i “non imballaggi” non vengono riciclati in quanto non coperti
dal “contributo ambientale” pagato dai produttori per coprire i costi di raccolta e avvio a riciclo, tutti gli imballaggi in
plastica presentano comunque un “deficit di catena”, che rende l’intero ciclo della loro raccolta, selezione e riciclo
un’operazione economicamente in perdita netta, perché il valore del materiale riciclato prodotto dal loro recupero è
strutturalmente inferiore ai costi sostenuti per arrivare al suo riciclo, senza tenere conto che almeno il 50% degli
imballaggi in plastica pur correttamente conferiti nell’attuale raccolta dierenziata, non avendo caratteristiche tali
da renderli appetibili per i mercati del riciclo, non vengono selezionati e, quindi, sono avviati a recupero energetico o,
in alcuni casi, addirittura in discarica.
Per info:
Per iscrizioni:
mail donatella@giacimentiurbani.eu
form https://www.no-pla.com/form-eventi
tel 3490927119