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Incontro “RiC – Resta in Circolo: Pensieri, pratiche, dati sui contenitori riutilizzabili”
Secondo dati riportati da ZeroWasteEurope nel 2019, in Europa, l’uso di contenitori take-away è stato di circa 19 bilioni di pezzi per il food e di 33 bilioni per il beverage. Eppure in Europa va a riciclo solo il 31% della plastica prodotta e il 40% degli imballaggi– cifra approssimativa per difetto –. Il resto viene bruciato, nel migliore dei casi, o disperso in discariche o nell’ambiente nei peggiori, con una ricaduta pesante in termini di CO2 – a livello globale si stima che l’incenerimento della plastica generi 400 milioni di ton di CO2 all’anno – e di perdita economica – dati da European Strategy for Plastics in a Circular Economy 2018.
Di fatto il packaging usa&getta è una delle pratiche più inquinanti nella filiera del consumo di cibi e bevande, perché presuppone uno spreco per ogni occasione di consumo ed è lo standard di confezionamento di interi mercati, Il riutilizzo di contenitori lavabili in alternativa all’usa e getta è individuato come la soluzione più vantaggiosa ai fini della riduzione dei rifiuti, dalla più avanzata normativa Europea – in particolare la Single Plastic Use entrata in vigore il 3 luglio 2019, Direttiva (UE) 904/2019 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019 – e dalla normativa italiana vigente anche nel cd Decreto Clima, il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito con modificazioni dalla Legge 12 dicembre 2019, n. 141:
“Ai clienti è consentito utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare. L’esercente può rifiutare l’uso di contenitori che ritenga igienicamente non idonei”.
Ciò nonostante è ancora molto difficile attivare filiere di riutilizzo sia per questioni di normative sanitarie che di organizzazione del sistema di distribuzione alimentare, che a partire dagli anni 60 si è progressivamente assuefatto ai contenitori monouso. La transizione verso pratiche di riuso presuppone il ripensamento di tutta la catena del valore e la partecipazione di tutti gli attori di filiera, in primis dei consumatori che vengono investiti del ruolo di operatori logistici per la conservazione e la riconsegna del contenitore riutilizzabile.
Oltre che una contingenza normativa e una necessità ambientale, il passaggio a contenitori riutilizzabili è un’immensa opportunità economica sui cui startup quanto multinazionali stanno investendo in tutto il mondo, affrontando con tecnologie e modelli di business alternativi una serie di problematiche tecniche.
Per riflettere su questi problemi e ricalibrare le diverse componenti della filiera e facilitare sperimentazioni sul fronte dei riutilizzabili nasce in occasione dell’ottava edizione del Festival di Giacimenti Urbani, “RiC, Resta in Circolo”, che vede come capofila Associazione Giacimenti Urbani e PCUP, e co-organizzatore Plef. Un tavolo di lavoro che vuole porsi come interlocutore unico delle istituzioni, della pubblica amministrazione dell’impresa. Un appuntamento a cadenza semestrale per condividere dati, fare il punto sull’avanzamento di diversi progetti cittadini e nazionali, ascoltare le problematiche dei diversi attori coinvolti, e inventare soluzioni creando partnership industriali e commerciali.
Intervengono all’incontro: Elena Grandi (Assessore Ambiente e Verde del Comune di Milano); Donatella Pavan (Giacimenti Urbani); Danilo Vismara (Amsa); Silvia Ricci (Comuni Virtuosi); Lorenzo Pisoni (PCUP); Enzo Favoino (Zero Waste Europe); Elena Collina (Università degli Studi Milano-Bicocca); Paolo Ricotti (PLEF); Gianluca Bertazzoli (Hub15); Lucio Roncoroni (Consorzio Distributori Alimentari), Andrea Zaza (Goldplast).
Per maggiori informazioni: www.restaincircolo.org
GOAL 12: Consumo e produzione responsabile
La prenotazione è obbligatoria per tutti gli eventi, tranne per la mostra Deplastic e per il Mercato Circolare, che richiedono solo la registrazione all’ingresso.
Per prenotare: clicca qui
Si ricorda che per accedere agli eventi del Festival di Giacimenti Urbani è necessario esibire il Green Pass.